“Per tornare progressivamente alla normalità”

Ieri ci siamo insediati.
Una raccomandazione che il Presidente ci ha fatto è la “sobrietà”, soprattutto nei comportamenti.
E da qui voglio partire, perché abbiamo concluso una settimana dove gli avvenimenti hanno modificato le consuetudini ed il modo con il quale siamo abituati ad affrontare le difficoltà. Ho letto tutto e il contrario di tutto ed alla fine quello che più mi è parso di cogliere dai cittadini è stata la necessità di avere un punto di riferimento certo dal quale ripartire. La consapevolezza della diversità del “fenomeno” Coronavirus alla fine probabilmente ci darà nuovi strumenti e schemi di lettura della realtà e di quanto veloce possa essere il ribaltamento delle situazioni. Ciò detto, come sempre vedo la serietà con la quale le istituzioni, senza banalizzare ciò che scientificamente non ha ancora delle certezze, provano a farsi carico della gestione non solo dei problemi, ma più in generale delle preoccupazioni. A fenomeni complessi non sempre è possibile rispondere con semplificazioni e le sintesi non possono tenere conto delle molteplici diversità a cui ci troviamo a far fronte. Certo maggiore è l’omogeneità con la quale ci muoviamo e minore sarà il disorientamento dei cittadini. E quindi torno alla sobrietà e mi scuso se non ho fatto post entusiasti per questa nuova avventura in giunta questa settimana. Sono molto contenta, ma ogni tanto si può stare in silenzio, pur nel fermento dei sentimenti. Si può e si deve lasciare spazio alla corretta informazione di cui in questi momenti c’è estremo bisogno. Infine, la perfezione nelle gestioni complesse è impossibile, ma nel vociare generale ci sono tantissimi operatori, ai più sconosciuti, che h. 24 sono impegnati in prima linea, chi in laboratorio, chi all’acquisto di dispositivi, chi all’allestimento dei triage, chi nella gestione dei reparti, e via discorrendo. A loro il mio grazie e la mia fiducia. E buon lavoro a tutti noi perché se ne esce insieme e uniti, con lucidità e razionalità.